Giacomo Quarenghi – L’architetto degli zar

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Giacomo Quarenghi (Rota d’Imagna 1744 – San Pietroburgo 1817), architetto e disegnatore, il geniale bergamasco annoverato fra i capisaldi del panorama neoclassico europeo. Quest’anno si celebrano i duecento anni dalla sua scomparsa, ed il seguente è il contributo che Mueseum Book dedica a questo gigante del neoclassico!

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Descrizione

Giacomo Quarenghi, il grande architetto bergamasco (Capiatone, Rota d’Imagna, 1744 – Pietroburgo 1817), fu il più noto ed importante maestro del neoclassico. Maggiore interprete del Palladio; non cercò in lui il pittorico, germe sviluppato dal barocco, bensì l’armonia spaziale delle masse, la scanditura degli elementi tettonici. Tale interpretazione riuscì semplice e grandiosa al tempo stesso, sempre legata al concetto di severe masse murarie (dove spesso le finestre s’aprono senza cornici), armonizzate da logge, colonnati e pronai rotondi. Nel 1779 si recò per la prima volta in Russia al servizio di Caterina II, diventandone presto l’architetto ufficiale fino alla sua morte nel 1796. Proseguì quindi la prestigiosa attività alla corte dello Zar Paolo I° e successivamente dello Zar Alessandro I.

1 recensione per Giacomo Quarenghi – L’architetto degli zar

  1. Johanne Christophersen

    L’Accademia russa delle scienze (1783 1789) e la sezione del Teatro dell’Ermitage di Giacomo Quarenghi Un grande architetto che ha segnato la storia del ’700. Un disegnatore capace di avvertire il rapporto fra la natura e l’uomo, degno rappresentante dei nostri ultimi vedutisti. Ma anche un intellettuale pratico, mediatore tra tempi e culture nell’elaborazione di un linguaggio moderno internazionale. E tra i migliori interpreti di Palladio. Questo e stato il bergamasco cosmopolita Giacomo Quarenghi, morto il 2 marzo 1817 a San Pietroburgo, dove per quasi quarant’anni lavoro per la corte. Il bicentenario non passa inosservato e l’“Anno Q” parte con iniziative in contemporanea a San Pietroburgo, Mosca, Varsavia, Milano, Roma e nella sua terra natale. Cominciamo da qui. Due le lapidi dedicategli che oggi vengono inaugurate a Bergamo: una al Famedio, nel cimitero monumentale, l’altra all’esterno della residenza della giovinezza nella Citta Alta, non lontano dalla Biblioteca Mai dove, sempre oggi, si inaugura una mostra che, valorizzando il fondo quarenghiano, proporra a rotazione ogni settimana sino a fine d’anno un particolare disegno. Si comincia con quello della casa natale, a Rota Imagna – 25 kilometri dal capoluogo orobico – dove il secondogenito di Giacomo e Maria Rota vide la luce il 21 settembre 1744.

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